In alto
Montagne. Quella montagna.
Nubi, ora, le fioriscono
e dal costato,
più in alto le offuscano il profilo,
nuvole dentro nuvole si stivano,
travasano
l’una nell’altra la loro oscurità,
si strappano, vanno
alcune
verso più alti
e luminosi varchi
alcune a un nero muro
ed eccolo
desidera levarsi

lui falco
al miserabile sfacelo
entrare in quel miscuglio
d’aria e di luci
si stira
in tutti i tendini,
si alza
ancora pedinando
nelle prime
flessioni delle ali,
si spicca
dalla polvere, si spicca
appena
e già gli incendia
a picco le pupille
un barbaglio serpentino,
gli scompone l’equilibrio,
gli spezza
il filo dell’orientamento
un duro schianto :
un attimo
e lui si risolleva
nell’impeto già perso
sulla volontà già tesa,
alto, ancora più alto,
si perde nell’altezza,
nell’altezza si riprende.
E’ un ritorno, quello
un’ avventurosa impresa –
che
importa? Niente
a quella sua libera obbedienza. Niente.

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